Barriera naturale o spazio di incontro? Confine tra continenti o ecosistema unico oltre che culla della civiltà occidentale? È il Crocevia Mediterraneo, protagonista della seconda edizione di One Health Award (OHA), organizzato a Teramo dal 13 al 15 ottobre 2023 dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise (IZS).  

One Health Award è l’evento annuale dedicato al tema della Salute Unica che quest’anno sceglie di focalizzare lo sguardo sul Mare Nostrum. Luogo di scambio di popoli, culture, animali, ma anche virus e batteri che di certo non conoscono confini nazionali. Gli antichi miti e le stringenti questioni dell’attualità, gli equilibri geopolitici e le questioni sanitarie si intersecano come hanno fatto per millenni le culture che si sono affacciate su queste acque. 

OHA People

One Health Award

Studiosi, opinion maker, esponenti delle istituzioni, protagonisti della cultura e dello spettacolo per un cambiamento di mentalità e di prospettiva.

Programma

Consulta e scarica il programma PDF degli eventi: ti aspettiamo a Teramo, dal 14 al 16 ottobre 2022.

Premiazione

Gli One Health Awards, destinati a eccellenze della ricerca nazionale e internazionale, saranno il momento culminante della tre giorni di OHA.

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NEL CAVEAU DELLA BIOINFORMATICA ITALIANA

La sorveglianza sanitaria si basa su un patrimonio di informazioni e sulla piattaforma informatica per classificarli, analizzarli e riconoscerli. In una sola parola, GENPAT, un patrimonio di IZS Teramo a servizio di tutta lItalia: parola di Adriano Di Pasquale.

 “Nel 2017, l’IZS Teramo è stato designato dal Ministero della Salute Centro di Referenza Nazionale per il sequenziamento del genoma intero di patogeni microbici: database e analisi bioinformatica (CRN GENPAT).

Dal 2019, una piattaforma bioinformatica nazionale, denominata piattaforma GENPAT [GNP], è operativa per raccogliere, condividere e analizzare sequenze genomiche di microrganismi patogeni e i relativi metadati.

Un modulo popolare della piattaforma è il “modulo di sorveglianza”. Ogni volta che viene caricato un nuovo campione, questo viene confrontato genomicamente con tutti quelli della stessa specie presenti nella piattaforma, segnalando agli stakeholder eventuali avvisi e warning di interesse.

Il modulo è stato configurato per diversi patogeni, tra cui Listeria monocytogenes e West Nile Virus, gestendo gli strumenti bioinformatici per il confronto genomico specifici per batteri e virus.

Nel tempo, la piattaforma è stata ulteriormente estesa con altre pipeline bioinformatiche. In particolare, durante la pandemia di COVID-19 è stato sviluppato e pubblicato un nuovo approccio per l’analisi di clustering dei genomi di SARS-CoV-2.

Inoltre, a seguito di studi di Machine Learning condotti sui dati genomici da IZS Teramo, i modelli addestrati sono disponibili nella piattaforma come strumenti di previsione del fenotipo dei patogeni in esame. Gli stessi strumenti sono stati utilizzati nel recente focolaio di Dengue in Italia”.

#bioinformatics #onehealth #ohajournal #izsteramo #genpat

NEL CAVEAU DELLA BIOINFORMATICA ITALIANA

La sorveglianza sanitaria si basa su un patrimonio di informazioni e sulla piattaforma informatica per classificarli, analizzarli e riconoscerli. In una sola parola, GENPAT, un patrimonio di IZS Teramo a servizio di tutta l'Italia: parola di Adriano Di Pasquale.

“Nel 2017, l’IZS Teramo è stato designato dal Ministero della Salute Centro di Referenza Nazionale per il sequenziamento del genoma intero di patogeni microbici: database e analisi bioinformatica (CRN GENPAT).

Dal 2019, una piattaforma bioinformatica nazionale, denominata piattaforma GENPAT [GNP], è operativa per raccogliere, condividere e analizzare sequenze genomiche di microrganismi patogeni e i relativi metadati.

Un modulo popolare della piattaforma è il “modulo di sorveglianza”. Ogni volta che viene caricato un nuovo campione, questo viene confrontato genomicamente con tutti quelli della stessa specie presenti nella piattaforma, segnalando agli stakeholder eventuali avvisi e warning di interesse.

Il modulo è stato configurato per diversi patogeni, tra cui Listeria monocytogenes e West Nile Virus, gestendo gli strumenti bioinformatici per il confronto genomico specifici per batteri e virus.

Nel tempo, la piattaforma è stata ulteriormente estesa con altre pipeline bioinformatiche. In particolare, durante la pandemia di COVID-19 è stato sviluppato e pubblicato un nuovo approccio per l’analisi di clustering dei genomi di SARS-CoV-2.

Inoltre, a seguito di studi di Machine Learning condotti sui dati genomici da IZS Teramo, i modelli addestrati sono disponibili nella piattaforma come strumenti di previsione del fenotipo dei patogeni in esame. Gli stessi strumenti sono stati utilizzati nel recente focolaio di Dengue in Italia”.

#bioinformatics #onehealth #ohajournal #izsteramo #genpat
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2 days ago
LAI PROTEGGE (ANCHE) I DELFINI
Valentina Melli, ricercatrice in Tecnologie della pesca allUniversità Tecnica della Danimarca (DTU Aqua), racconta il progetto Marine Beacon che utilizza lIntelligenza Artificiale per proteggere le specie a rischio durante le attività di pesca nel Mare del Nord.

“Ogni anno in Europa, migliaia di cetacei, tartarughe, squali e uccelli marini finiscono accidentalmente nelle reti da pesca. Il problema è causato da un insieme complesso di fattori, tra cui l’attrazione di queste specie verso le reti per predare i pesci che vi sono impigliati. Ad esempio, i delfini comuni nel Golfo di Biscaglia e i tursiopi nel Mar Mediterraneo sono soliti seguire i pescherecci e nuotare di fronte alle reti a strascico, per sfruttarne la capacità di condensazione del banco di pesce e facilitare così il processo di predazione. Sfortunatamente, e per cause non del tutto chiare, questo comportamento porta alla periodica cattura accidentale di individui, che una volta intrappolati nella rete annegano prima che i pescatori si rendano conto dell’accaduto. Per affrontare questa sfida e ridurre le catture accidentali, il progetto Marine Beacon (marinebeacon.eu), finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Horizon Europe, si propone di sviluppare soluzioni tecnologiche all’avanguardia. Uno dei primi passi fondamentali di questo progetto è la raccolta di dati estensivi sui fattori di rischio che portano alle catture accidentali e sulle aree o periodi a maggiore rischio di interazione tra specie protette e attività di pesca. Questo richiede non solo di riportare le catture accidentali, ma anche di chiarire con che frequenza e in che modo i delfini interagiscono con le reti a strascico. Per questo motivo Marine Beacon impiega tecnologie di osservazione subacquea (videocamere e idrofoni) che possono essere installate direttamente sulle reti commerciali senza interferire con le attività di pesca. Una volta integrate con i sistemi di bordo delle imbarcazioni, queste tecnologie daranno modo ai pescatori di ricevere informazioni in tempo reale sulla presenza e posizione dei delfini durante le attività di pesca. Ma innanzitutto è necessario che queste tecnologie siano in grado di distinguere accuratamente i delfini da altri organismi o dai componenti stessi delle reti da pesca. Ed è qui che entra in gioco l’Intelligenza Artificiale (IA). L’Università Tecnica della Danimarca (DTU Aqua) è tra le Istituzioni all’avanguardia nell’uso dell’Intelligenza Artificiale applicata alla pesca sostenibile. I ricercatori della sezione di Tecnologie della Pesca hanno sviluppato e validato nel Mare del Nord un sistema in grado di riconoscere, contare e misurare in tempo reale le specie commerciali che entrano nella rete a strascico.  Questo sistema si è dimostrato di interesse ai pescatori, in quanto consente di pescare efficacemente specie di valore come gli scampi, ma al contempo di evitare la cattura accidentale di specie in declino, come il merluzzo nordico”.

#ohajournal #onehealth #izsteramo #AI #marinebiology #universitydenmark #valentinamelliImage attachmentImage attachment

L'AI PROTEGGE (ANCHE) I DELFINI
Valentina Melli, ricercatrice in Tecnologie della pesca all'Università Tecnica della Danimarca (DTU Aqua), racconta il progetto 'Marine Beacon' che utilizza l'Intelligenza Artificiale per proteggere le specie a rischio durante le attività di pesca nel Mare del Nord.

“Ogni anno in Europa, migliaia di cetacei, tartarughe, squali e uccelli marini finiscono accidentalmente nelle reti da pesca. Il problema è causato da un insieme complesso di fattori, tra cui l’attrazione di queste specie verso le reti per predare i pesci che vi sono impigliati. Ad esempio, i delfini comuni nel Golfo di Biscaglia e i tursiopi nel Mar Mediterraneo sono soliti seguire i pescherecci e nuotare di fronte alle reti a strascico, per sfruttarne la capacità di condensazione del banco di pesce e facilitare così il processo di predazione. Sfortunatamente, e per cause non del tutto chiare, questo comportamento porta alla periodica cattura accidentale di individui, che una volta intrappolati nella rete annegano prima che i pescatori si rendano conto dell’accaduto. Per affrontare questa sfida e ridurre le catture accidentali, il progetto Marine Beacon (marinebeacon.eu), finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Horizon Europe, si propone di sviluppare soluzioni tecnologiche all’avanguardia. Uno dei primi passi fondamentali di questo progetto è la raccolta di dati estensivi sui fattori di rischio che portano alle catture accidentali e sulle aree o periodi a maggiore rischio di interazione tra specie protette e attività di pesca. Questo richiede non solo di riportare le catture accidentali, ma anche di chiarire con che frequenza e in che modo i delfini interagiscono con le reti a strascico. Per questo motivo Marine Beacon impiega tecnologie di osservazione subacquea (videocamere e idrofoni) che possono essere installate direttamente sulle reti commerciali senza interferire con le attività di pesca. Una volta integrate con i sistemi di bordo delle imbarcazioni, queste tecnologie daranno modo ai pescatori di ricevere informazioni in tempo reale sulla presenza e posizione dei delfini durante le attività di pesca. Ma innanzitutto è necessario che queste tecnologie siano in grado di distinguere accuratamente i delfini da altri organismi o dai componenti stessi delle reti da pesca. Ed è qui che entra in gioco l’Intelligenza Artificiale (IA). L’Università Tecnica della Danimarca (DTU Aqua) è tra le Istituzioni all’avanguardia nell’uso dell’Intelligenza Artificiale applicata alla pesca sostenibile. I ricercatori della sezione di Tecnologie della Pesca hanno sviluppato e validato nel Mare del Nord un sistema in grado di riconoscere, contare e misurare in tempo reale le specie commerciali che entrano nella rete a strascico. Questo sistema si è dimostrato di interesse ai pescatori, in quanto consente di pescare efficacemente specie di valore come gli scampi, ma al contempo di evitare la cattura accidentale di specie in declino, come il merluzzo nordico”.

#ohajournal #onehealth #izsteramo #AI #marinebiology #universitydenmark #valentinamelli
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6 days ago
VERSO LINFINITAMENTE PICCOLO
Microscopi elettronici, campioni vitrificati, fasci di elettroni e algoritmi: il viaggio nellinfinitamente piccolo per comprendere - tra le tante applicazioni - i meccanismi di formazione dei virus e la loro interazione con le cellule ospiti. Alessio Lorusso, virologo dell’IZS di Teramo, ci porta nel mondo di Cryo-EM (da One Health Journal #7 “Tecnologia”).

“La microscopia crioelettronica (cryo-EM) rappresenta una delle tecniche di imaging più rivoluzionarie e sofisticate della biologia strutturale moderna, consentendo di ottenere immagini ad altissima risoluzione di macromolecole biologiche, in condizioni quasi fisiologiche. Grazie ai progressi tecnologici raggiunti negli ultimi decenni, la cryo-EM si è affermata come valida alternativa alla cristallografia a raggi X e alla risonanza magnetica nucleare (NMR), offrendo un approccio innovativo per lo studio di proteine, virus e complessi molecolari. La vera rivoluzione che ha portato all’avvento della microscopia crio-elettronica si è verificata negli anni ’80, con l’introduzione della “vitrificazione”. Questo processo ha permesso di congelare i campioni in maniera quasi istantanea e senza formazione di cristalli di ghiaccio, garantendo, in questo modo, la possibilità di visualizzare strutture biologiche senza danneggiarle e a risoluzioni precedentemente inimmaginabili. L’approccio della tecnologia cryo-EM si basa sull’utilizzo di un microscopio elettronico per osservare campioni biologici congelati rapidamente in azoto liquido o etano. Questo processo impedisce la formazione di cristalli di ghiaccio che potrebbero danneggiarne la struttura e alterarne la conformazione. Dopo il congelamento, il campione viene esposto a un fascio di elettroni ad alta energia, che interagisce con le molecole biologiche generando immagini bidimensionali (2D). Migliaia di queste immagini vengono poi elaborate con sofisticati algoritmi di ricostruzione computazionale al fine di ottenere un modello tridimensionale (3D) dettagliato del campione in esame”.

#IzsTeramo #OneHealth #Virologia #BiologiaStrutturale #Microscopia #AlessioLorusso

VERSO L'INFINITAMENTE PICCOLO
Microscopi elettronici, campioni vitrificati, fasci di elettroni e algoritmi: il viaggio nell'infinitamente piccolo per comprendere - tra le tante applicazioni - i meccanismi di formazione dei virus e la loro interazione con le cellule ospiti. Alessio Lorusso, virologo dell’IZS di Teramo, ci porta nel mondo di Cryo-EM (da One Health Journal #7 “Tecnologia”).

“La microscopia crioelettronica (cryo-EM) rappresenta una delle tecniche di imaging più rivoluzionarie e sofisticate della biologia strutturale moderna, consentendo di ottenere immagini ad altissima risoluzione di macromolecole biologiche, in condizioni quasi fisiologiche. Grazie ai progressi tecnologici raggiunti negli ultimi decenni, la cryo-EM si è affermata come valida alternativa alla cristallografia a raggi X e alla risonanza magnetica nucleare (NMR), offrendo un approccio innovativo per lo studio di proteine, virus e complessi molecolari. La vera rivoluzione che ha portato all’avvento della microscopia crio-elettronica si è verificata negli anni ’80, con l’introduzione della “vitrificazione”. Questo processo ha permesso di congelare i campioni in maniera quasi istantanea e senza formazione di cristalli di ghiaccio, garantendo, in questo modo, la possibilità di visualizzare strutture biologiche senza danneggiarle e a risoluzioni precedentemente inimmaginabili. L’approccio della tecnologia cryo-EM si basa sull’utilizzo di un microscopio elettronico per osservare campioni biologici congelati rapidamente in azoto liquido o etano. Questo processo impedisce la formazione di cristalli di ghiaccio che potrebbero danneggiarne la struttura e alterarne la conformazione. Dopo il congelamento, il campione viene esposto a un fascio di elettroni ad alta energia, che interagisce con le molecole biologiche generando immagini bidimensionali (2D). Migliaia di queste immagini vengono poi elaborate con sofisticati algoritmi di ricostruzione computazionale al fine di ottenere un modello tridimensionale (3D) dettagliato del campione in esame”.

#IzsTeramo #OneHealth #Virologia #BiologiaStrutturale #Microscopia #AlessioLorusso
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1 week ago
IL “NUOVO” LEONARDO 

Non cè ricerca senza unenorme potenzialità di calcolo. Da sempre, in Italia, la storia dellHigh Performance Computing (HPC) si intreccia con Cineca. A raccontarlo su One Health Journal #7 (“Tecnologia”) è Cristiano Padrin, Senior HPC Application Engineer del Consorzio.

Ecco come ci presenta il “nuovo Leonardo”, il supercomputer che lavora tra le mura del Tecnopolo di Bologna.  Uno dei dieci più potenti al mondo, capace di elaborare 240 milioni di miliardi di calcoli al secondo. Esatto: 240.000.000.000.000.000 di calcoli.

“La storia dell’HPC in Italia è strettamente intrecciata con quella del CINECA. Nato nel 1969 dalla visione di quattro atenei italiani che si unirono per dotarsi di un supercalcolatore dedicato alla ricerca scientifica, il Consorzio si è evoluto fino a comprendere oggi 120 enti pubblici, tra cui il ministero dell’Università e della Ricerca e il Ministero dell’Istruzione e del Merito, tutte le università pubbliche e i maggiori enti di ricerca nazionali.

Questa evoluzione riflette la crescente importanza del calcolo ad alte prestazioni e dell’innovazione nel panorama scientifico e tecnologico.

CINECA non si limita a gestire la principale infrastruttura di calcolo del nostro Paese, ma svolge un ruolo attivo nel plasmare il futuro della ricerca computazionale.

Oggi, il sistema Leonardo, ospitato e gestito dal CINECA presso il Tecnopolo di Bologna, rappresenta una delle punte di diamante del supercalcolo europeo.

L’infrastruttura pre-exascale è stata realizzata grazie al finanziamento congiunto del ministero dell’Università e della Ricerca e di EuroHPC JU, con un investimento totale di 240 milioni di euro.

Leonardo è entrato inizialmente al quarto posto nella classifica dei supercomputer più potenti al mondo nel 2022, e si posiziona oggi tra i dieci supercomputer più potenti al mondo, con una potenza di picco di oltre 240 petaflops, ovvero è capace di eseguire 240 milioni di miliardi di calcoli al secondo. Per dare un’idea della sua potenza, in un solo secondo il sistema può effettuare lo stesso numero di operazioni che tutti gli abitanti della Terra, eseguendo un calcolo al secondo, impiegherebbero un intero anno a compiere.

#ohajournal #izsteramo #onehealth #sistemaleonardo #Cineca #HPCImage attachment

IL “NUOVO” LEONARDO

Non c'è ricerca senza un'enorme potenzialità di calcolo. Da sempre, in Italia, la storia dell'High Performance Computing (HPC) si intreccia con Cineca. A raccontarlo su One Health Journal #7 (“Tecnologia”) è Cristiano Padrin, Senior HPC Application Engineer del Consorzio.

Ecco come ci presenta il “nuovo Leonardo”, il supercomputer che lavora tra le mura del Tecnopolo di Bologna. Uno dei dieci più potenti al mondo, capace di elaborare 240 milioni di miliardi di calcoli al secondo. Esatto: 240.000.000.000.000.000 di calcoli.

“La storia dell’HPC in Italia è strettamente intrecciata con quella del CINECA. Nato nel 1969 dalla visione di quattro atenei italiani che si unirono per dotarsi di un supercalcolatore dedicato alla ricerca scientifica, il Consorzio si è evoluto fino a comprendere oggi 120 enti pubblici, tra cui il ministero dell’Università e della Ricerca e il Ministero dell’Istruzione e del Merito, tutte le università pubbliche e i maggiori enti di ricerca nazionali.

Questa evoluzione riflette la crescente importanza del calcolo ad alte prestazioni e dell’innovazione nel panorama scientifico e tecnologico.

CINECA non si limita a gestire la principale infrastruttura di calcolo del nostro Paese, ma svolge un ruolo attivo nel plasmare il futuro della ricerca computazionale.

Oggi, il sistema Leonardo, ospitato e gestito dal CINECA presso il Tecnopolo di Bologna, rappresenta una delle punte di diamante del supercalcolo europeo.

L’infrastruttura pre-exascale è stata realizzata grazie al finanziamento congiunto del ministero dell’Università e della Ricerca e di EuroHPC JU, con un investimento totale di 240 milioni di euro.

Leonardo è entrato inizialmente al quarto posto nella classifica dei supercomputer più potenti al mondo nel 2022, e si posiziona oggi tra i dieci supercomputer più potenti al mondo, con una potenza di picco di oltre 240 petaflops, ovvero è capace di eseguire 240 milioni di miliardi di calcoli al secondo. Per dare un’idea della sua potenza, in un solo secondo il sistema può effettuare lo stesso numero di operazioni che tutti gli abitanti della Terra, eseguendo un calcolo al secondo, impiegherebbero un intero anno a compiere".

#ohajournal #izsteramo #onehealth #sistemaleonardo #Cineca #HPC
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2 weeks ago
LA SALUTE DALLO SPAZIO

Prevenire il diffondersi delle epidemie grazie alluso dei satelliti. È uno degli obiettivi di ESA - European Space Agency e del progetto AIDEO: a illustrarlo Stefano Ferretti su One Health Journal.

“Le minacce alla salute pubblica stanno diventando sempre più complesse, ma la disponibilità di dati satellitari, la crescente capacità di calcolo e  il potenziale ancora inespresso dell’intelligenza artificiale stanno aprendo nuove prospettive.

Questi strumenti offrono opportunità concrete per sviluppare sistemi di allerta precoce e supportare le autorità nelle decisioni strategiche. Il progetto AIDEO ha esplorato come l’intelligenza artificiale possa essere applicata ai dati di Osservazione della Terra per migliorare la comprensione e la previsione della Febbre del Nilo Occidentale (WND, una zoonosi trasmessa da vettori virali che si è diffusa in diverse regioni.

Per analizzare la diffusione del virus del Nilo occidentale, i ricercatori hanno utilizzato dati satellitari, tra cui l’umidità del suolo rilevata dal programma Copernicus (Soil Surface Moisture, SSM), la temperatura della superficie terrestre (Land Surface Temperature, LST) e l’indice di vegetazione (Normalized Difference Vegetation Index, NDVI), che indica lo stato di salute della vegetazione. Questi dati, raccolti dal sensore MODIS a bordo dei satelliti Terra e Aqua della NASA, sono stati integrati in un sistema strutturato e confrontati con le segnalazioni di focolai registrate nel Sistema Nazionale di Notifica delle Malattie Animali (SIMAN) nei 160 giorni precedenti ogni infezione segnalata.

Poiché i dati satellitari grezzi possono presentare lacune dovute a fattori come  la copertura nuvolosa, c’è stata una prima elaborazione per ottenere una risoluzione di 250 metri. Le segnalazioni veterinarie sono state poi trasformate in mappe, suddividendo le informazioni in unità spaziali di 250 metri e intervalli temporali di 16 giorni. Questi dati sono stati usati per addestrare un modello di intelligenza artificiale con l’obiettivo di rispondere a una domanda chiave: sulla base delle condizioni climatiche e ambientali precedenti, qual è la probabilità che il virus del Nilo occidentale circoli nei successivi 16 giorni?

Lo studio, pubblicato di recente, ha utilizzato dati degli anni 2017, 2018 e 2019 per addestrare, validare e testare il modello, ottenendo un’accuratezza complessiva di 0,84 nel test dell’epidemia del 2019.

#ohaawards #ohajournal #europeanspaceagency #izsteramo

LA SALUTE DALLO SPAZIO

Prevenire il diffondersi delle epidemie grazie all'uso dei satelliti. È uno degli obiettivi di ESA - European Space Agency e del progetto AIDEO: a illustrarlo Stefano Ferretti su One Health Journal.

“Le minacce alla salute pubblica stanno diventando sempre più complesse, ma la disponibilità di dati satellitari, la crescente capacità di calcolo e il potenziale ancora inespresso dell’intelligenza artificiale stanno aprendo nuove prospettive.

Questi strumenti offrono opportunità concrete per sviluppare sistemi di allerta precoce e supportare le autorità nelle decisioni strategiche. Il progetto AIDEO ha esplorato come l’intelligenza artificiale possa essere applicata ai dati di Osservazione della Terra per migliorare la comprensione e la previsione della Febbre del Nilo Occidentale (WND, una zoonosi trasmessa da vettori virali che si è diffusa in diverse regioni.

Per analizzare la diffusione del virus del Nilo occidentale, i ricercatori hanno utilizzato dati satellitari, tra cui l’umidità del suolo rilevata dal programma Copernicus (Soil Surface Moisture, SSM), la temperatura della superficie terrestre (Land Surface Temperature, LST) e l’indice di vegetazione (Normalized Difference Vegetation Index, NDVI), che indica lo stato di salute della vegetazione. Questi dati, raccolti dal sensore MODIS a bordo dei satelliti Terra e Aqua della NASA, sono stati integrati in un sistema strutturato e confrontati con le segnalazioni di focolai registrate nel Sistema Nazionale di Notifica delle Malattie Animali (SIMAN) nei 160 giorni precedenti ogni infezione segnalata.

Poiché i dati satellitari grezzi possono presentare lacune dovute a fattori come la copertura nuvolosa, c’è stata una prima elaborazione per ottenere una risoluzione di 250 metri. Le segnalazioni veterinarie sono state poi trasformate in mappe, suddividendo le informazioni in unità spaziali di 250 metri e intervalli temporali di 16 giorni. Questi dati sono stati usati per addestrare un modello di intelligenza artificiale con l’obiettivo di rispondere a una domanda chiave: sulla base delle condizioni climatiche e ambientali precedenti, qual è la probabilità che il virus del Nilo occidentale circoli nei successivi 16 giorni?"

Lo studio, pubblicato di recente, ha utilizzato dati degli anni 2017, 2018 e 2019 per addestrare, validare e testare il modello, ottenendo un’accuratezza complessiva di 0,84 nel test dell’epidemia del 2019.

#ohaawards #ohajournal #europeanspaceagency #izsteramo
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3 weeks ago
🌍🔬 Nasce a Teramo il Polo Nazionale e Internazionale per lAlta Formazione in One Health

lUniversità degli Studi di Teramo (UNITE) e lIstituto Zooprofilattico Sperimentale dellAbruzzo e del Molise “G. Caporale” (IZS-TE) hanno avviato il progetto SCALARE, finanziato con 5 milioni di euro dal Dipartimento per le Politiche di Coesione e per il Sud. Questo progetto mira a creare un polo di eccellenza per la formazione e la ricerca in ambito One Health, unendo salute umana, animale e ambiente.

🎓 Opportunità per i Giovani Ricercatori

Sono aperte le candidature per 12 borse di dottorato (ciclo XLI), con scadenza il 6 giugno. 

I progetti spaziano dalla crio-microscopia elettronica allo sviluppo di vaccini innovativi, passando per la proteomica applicata alla sicurezza alimentare.

Ogni dottorato prevede co-supervisioni tra UniTe e IZSAM, con esperienze di mobilità nazionale e internazionale.

🌱 Un Futuro Sostenibile e Interdisciplinare

SCALARE si distingue per un approccio innovativo e interdisciplinare, affrontando sfide emergenti in sanità animale, sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale. 

La missione è formare una nuova generazione di ricercatori pronti a contribuire alla salute globale.

🔗 Scopri di più e candidati

👉 Link alla pagina web dedicata al progetto SCALARE
https://unitedoc.it/uni-izsam

👉 Link alla call delle 12 borse di dottorato
https://www.unite.it/UniTE/Ricerca/Dottorati_di_ricerca/Bando_di_concorso_per_l_ammissione_a_corsi_di_dottorato_di_ricerca_-_XLI_ciclo_-_anno_accademico_2025_2026_-_Progetto_SCuola_d_8217_ALtA_formazione_REgionale_per_l_8217_innovazione_in_One_Health_SCALARE

#OneHealth #Ricerca #Formazione #Innovazione #Teramo #UniTe #IZSAM #SCALARE #SaluteGlobale #Ambiente #SanitàAnimale #SicurezzaAlimentare UniTe / Università degli Studi di Teramo

🌍🔬 Nasce a Teramo il Polo Nazionale e Internazionale per l'Alta Formazione in One Health

l'Università degli Studi di Teramo (UNITE) e l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise “G. Caporale” (IZS-TE) hanno avviato il progetto SCALARE, finanziato con 5 milioni di euro dal Dipartimento per le Politiche di Coesione e per il Sud. Questo progetto mira a creare un polo di eccellenza per la formazione e la ricerca in ambito One Health, unendo salute umana, animale e ambiente.

🎓 Opportunità per i Giovani Ricercatori

Sono aperte le candidature per 12 borse di dottorato (ciclo XLI), con scadenza il 6 giugno.

I progetti spaziano dalla crio-microscopia elettronica allo sviluppo di vaccini innovativi, passando per la proteomica applicata alla sicurezza alimentare.

Ogni dottorato prevede co-supervisioni tra UniTe e IZSAM, con esperienze di mobilità nazionale e internazionale.

🌱 Un Futuro Sostenibile e Interdisciplinare

SCALARE si distingue per un approccio innovativo e interdisciplinare, affrontando sfide emergenti in sanità animale, sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale.

La missione è formare una nuova generazione di ricercatori pronti a contribuire alla salute globale.

🔗 Scopri di più e candidati

👉 Link alla pagina web dedicata al progetto SCALARE
unitedoc.it/uni-izsam

👉 Link alla call delle 12 borse di dottorato
www.unite.it/UniTE/Ricerca/Dottorati_di_ricerca/Bando_di_concorso_per_l_ammissione_a_corsi_di_dot...

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3 weeks ago
Giuliano Garofolo dellIZS di Teramo racconta su One Health Journal il campo di studio più attuale nel campo dellingegneria genetica. Una rivoluzione nascosta dietro una sigla, CRISPR, lultima tappa nel lungo viaggio dellediting genetico.

“Sebbene il nome possa sembrare complesso, CRISPR è oggi la tecnologia di editing genomico dominante nei laboratori di tutto il mondo, grazie alla sua efficienza, precisione e versatilità. Nota come “forbice molecolare”, permette di manipolare facilmente il DNA di tutti gli esseri viventi, sia semplici che complessi, come non è mai stato possibile finora. Il sistema sfrutta due semplici elementi: acidi nucleici ed enzimi con attività nucleasica, il più famoso dei quali è Cas9.

Questi elementi, utilizzando il semplice principio dell’accoppiamento di basi nucleiche del DNA descritto da Watson e Crick, stanno rivoluzionando la ricerca biomedica e l’ingegneria genetica. A poco più di dieci anni dalla sua scoperta, CRISPR sta già trasformando la medicina, offrendo possibilità terapeutiche precedentemente impensabili. L’impatto è già evidente nel trattamento delle malattie genetiche grazie a cure innovative
in grado di modificare la vita e il destino di molti pazienti. 

L’esempio dell’anemia falciforme è emblematico: dalla dimostrazione dell’uso di CRISPR per la correzione delle copie errate del gene hbb si è arrivati all’approvazione della cura da parte della FDA (Food and Drug Administration) negli Stati Uniti.

#onehealthjournal #izsteramo #onehealth #AnemiaFalciforme #CRISPR

Giuliano Garofolo dell'IZS di Teramo racconta su "One Health Journal" il campo di studio più attuale nel campo dell'ingegneria genetica. Una rivoluzione nascosta dietro una sigla, CRISPR, l'ultima tappa nel lungo viaggio dell'editing genetico.

“Sebbene il nome possa sembrare complesso, CRISPR è oggi la tecnologia di editing genomico dominante nei laboratori di tutto il mondo, grazie alla sua efficienza, precisione e versatilità. Nota come “forbice molecolare”, permette di manipolare facilmente il DNA di tutti gli esseri viventi, sia semplici che complessi, come non è mai stato possibile finora. Il sistema sfrutta due semplici elementi: acidi nucleici ed enzimi con attività nucleasica, il più famoso dei quali è Cas9.

Questi elementi, utilizzando il semplice principio dell’accoppiamento di basi nucleiche del DNA descritto da Watson e Crick, stanno rivoluzionando la ricerca biomedica e l’ingegneria genetica. A poco più di dieci anni dalla sua scoperta, CRISPR sta già trasformando la medicina, offrendo possibilità terapeutiche precedentemente impensabili. L’impatto è già evidente nel trattamento delle malattie genetiche grazie a cure innovative
in grado di modificare la vita e il destino di molti pazienti.

L’esempio dell’anemia falciforme è emblematico: dalla dimostrazione dell’uso di CRISPR per la correzione delle copie errate del gene hbb si è arrivati all’approvazione della cura da parte della FDA (Food and Drug Administration) negli Stati Uniti.

#onehealthjournal #izsteramo #onehealth #AnemiaFalciforme #CRISPR
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4 weeks ago
IL CODICE DELLA VITA E LE STRATEGIE DEI VIRUS

Lavanzamento tecnologico sta cambiando radicalmente la lotta ai virus. Una delle strategie più importanti in questo campo è la reverse genetics che prevede lo studio del funzionamento dei geni partendo direttamente dalle loro sequenze. Invece di analizzare un organismo per identificare i geni responsabili di una determinata caratteristica, il processo viene invertito: si seleziona un gene specifico, lo si modifica o lo si disattiva per osservarne l’effetto. Un processo affascinante dagli orizzonti ancora immensi, come racconta Nicola DAlterio, Direttore Generale di IZS Teramo, nelleditoriale di One Health Journal #7.

“La reverse genetics è nata tra gli anni ’70 e ’80 con l’avvento delle tecniche di  manipolazione del genoma e, da allora, ha trovato applicazione in numerosi ambiti scientifici. In medicina, aiuta a comprendere il ruolo dei geni nelle malattie genetiche e a sviluppare terapie mirate. Nel campo delle neuroscienze gioca un ruolo cruciale, permettendo di identificare i geni coinvolti in disturbi neurologici gravi, come il Parkinson e l’Alzheimer. In biotecnologia e agricoltura, permette di migliorare le caratteristiche delle piante, rendendole più resistenti a malattie, parassiti e condizioni climatiche avverse, contribuendo così alla sicurezza alimentare globale.
Uno degli ambiti più rilevanti, però, è senza dubbio la virologia, che offre strumenti innovativi per affrontare le sfide sanitarie globali e migliorare le risposte alle emergenze virali.

Credit: Fusion Medical Animation

#reversegenetics  #virologia #onehealthjournal #izsteramo #onehealth

IL CODICE DELLA VITA E LE STRATEGIE DEI VIRUS

L'avanzamento tecnologico sta cambiando radicalmente la lotta ai virus. Una delle strategie più importanti in questo campo è la reverse genetics che prevede lo studio del funzionamento dei geni partendo direttamente dalle loro sequenze. Invece di analizzare un organismo per identificare i geni responsabili di una determinata caratteristica, il processo viene invertito: si seleziona un gene specifico, lo si modifica o lo si disattiva per osservarne l’effetto. Un processo affascinante dagli orizzonti ancora immensi, come racconta Nicola D'Alterio, Direttore Generale di IZS Teramo, nell'editoriale di One Health Journal #7.

“La reverse genetics è nata tra gli anni ’70 e ’80 con l’avvento delle tecniche di manipolazione del genoma e, da allora, ha trovato applicazione in numerosi ambiti scientifici. In medicina, aiuta a comprendere il ruolo dei geni nelle malattie genetiche e a sviluppare terapie mirate. Nel campo delle neuroscienze gioca un ruolo cruciale, permettendo di identificare i geni coinvolti in disturbi neurologici gravi, come il Parkinson e l’Alzheimer. In biotecnologia e agricoltura, permette di migliorare le caratteristiche delle piante, rendendole più resistenti a malattie, parassiti e condizioni climatiche avverse, contribuendo così alla sicurezza alimentare globale.
Uno degli ambiti più rilevanti, però, è senza dubbio la virologia, che offre strumenti innovativi per affrontare le sfide sanitarie globali e migliorare le risposte alle emergenze virali".

Credit: Fusion Medical Animation

#reversegenetics #virologia #onehealthjournal #izsteramo #onehealth
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2 months ago
Oggi si celebra un appuntamento molto particolare, la Giornata mondiale degli animali da laboratorio. Alleati preziosi per i ricercatori, oggetto di importanti e costanti riflessioni etiche. Grazie alla tecnologia, il loro utilizzo è sempre meno massiccio, ma ancora insostituibile.
Ce lo ha ricordato, nel corso di One Health Award 2024, Heinz Feldmann, Chief Scientist dei laboratori BSL4 presso i Rocky Mountain Laboratories. A questi animali, un grazie da tutti noi!

“Le preoccupazioni etiche spingono i ricercatori a trovare alternative per ridurre l’uso degli animali e sviluppare modelli sostitutivi per il futuro. Gli studi in vitro, in particolare i sistemi basati su organoidi umani e i sistemi tissutali su chip, potrebbero progressivamente sostituire parte della sperimentazione animale, ma attualmente non sono in grado di riprodurre appieno le complesse interazioni che avvengono durante la vaccinazione e l’infezione in un ospite. Modelli avanzati di roditori umanizzati rappresentano alternative promettenti per sostituire in futuro specie animali più grandi come i primati non umani. Tuttavia, oggi i modelli animali restano una risorsa insostituibile per la ricerca sulle malattie infettive e continuano a svolgere un ruolo cruciale nel percorso di autorizzazione delle contromisure”.

#izsteramo #onehealthjournal #OneHealth #animalilaboratorio

ph: Nikolett Emmert

Oggi si celebra un appuntamento molto particolare, la Giornata mondiale degli animali da laboratorio. Alleati preziosi per i ricercatori, oggetto di importanti e costanti riflessioni etiche. Grazie alla tecnologia, il loro utilizzo è sempre meno massiccio, ma ancora insostituibile.
Ce lo ha ricordato, nel corso di One Health Award 2024, Heinz Feldmann, Chief Scientist dei laboratori BSL4 presso i Rocky Mountain Laboratories. A questi animali, un grazie da tutti noi!

“Le preoccupazioni etiche spingono i ricercatori a trovare alternative per ridurre l’uso degli animali e sviluppare modelli sostitutivi per il futuro. Gli studi in vitro, in particolare i sistemi basati su organoidi umani e i sistemi tissutali su chip, potrebbero progressivamente sostituire parte della sperimentazione animale, ma attualmente non sono in grado di riprodurre appieno le complesse interazioni che avvengono durante la vaccinazione e l’infezione in un ospite. Modelli avanzati di roditori umanizzati rappresentano alternative promettenti per sostituire in futuro specie animali più grandi come i primati non umani. Tuttavia, oggi i modelli animali restano una risorsa insostituibile per la ricerca sulle malattie infettive e continuano a svolgere un ruolo cruciale nel percorso di autorizzazione delle contromisure”.

#izsteramo #onehealthjournal #OneHealth #animalilaboratorio

ph: Nikolett Emmert
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2 months ago
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One Health Award 2022

One Health Award
Report 2022

E’ disponibile a questo link il report della tre giorni di conferenze tenutasi a Teramo dal 14 al 16 ottobre 2022.

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Stefano Bertuzzi è l’amministratore delegato dell’American Society for Microbiology (ASM). E’ stato un senior scientific executive presso il National Institutes of Health (NIH) nell’Ufficio del Direttore dei NIH. Ha inoltre collaborato con la Casa Bianca di Obama allo sviluppo di un sistema informativo per cogliere i benefici degli investimenti scientifici. Bertuzzi ha guidato gli sforzi dell’ASM per affrontare la pandemia SARS-CoV-2. Ciò ha comportato la collaborazione diretta con la Task Force COVID-19 della Casa Bianca, la Food and Drug Administration (FDA) e i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) per aumentare l’accesso alle forniture di test diagnostici e affrontare gli ostacoli ai test sul coronavirus. Bertuzzi ha scritto un editoriale del New York Times e di mBio in cui si sottolinea la necessità di sostenere i laboratori clinici per contenere la pandemia.

Maurizio Martina è dal gennaio 2021 Vice Direttore Generale della FAO, l’Organizzazione delle Nazioni
Unite per l’Alimentazione e Agricoltura, con sede centrale a Roma.
Precedentemente membro della Camera dei Deputati per il Partito Democratico.
Dal 2014 al 2018, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, con delega ad Expo 2015.
È stato Vicesegretario e Segretario del Partito Democratico nel 2018.
Nel 2013 nominato Sottosegretario di Stato al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
Dal 2010 al 2013 assume la carica di Consigliere nel Consiglio Regionale della Lombardia.
Nel 2020, ha pubblicato con Mondadori il libro, “Cibo Sovrano”, e nel 2018 “Dalla Terra all’Italia”.
Martina è nato nel 1978 a Calcinate, in provincia di Bergamo ed è laureato in Scienze Politiche presso
l’Università degli Studi di Macerata.

Fisico al Consiglio Nazionale delle Ricerche e docente di Divulgazione della Scienza presso l’Università di Tor Vergata Roma.

Giornalista Tg1 

Insegna Storia moderna e Storia del Mediterraneo all’Università di Padova ed è direttore dell’Istituto per la Storia di Venezia alla Fondazione Giorgio Cini, Venezia.


Tra i suoi ultimi libri: “Storia dell’Adriatico. Un mare e la sua civiltà”, Il Mulino, 2019; “Il Mediterraneo e l’Italia. Dal mare nostrum alla centralità comprimaria”, Rubettino, 2022; “Est/Ovest. Il confine dentro l’Europa”, Il Mulino, 2022; “Il grande racconto del Mediterraneo”, Il Mulino, 2022.

 

Rappresentante della World Health Organisation in Tunisia, professionista della sanità pubblica con esperienza trentennale nel campo dello sviluppo e gestione della salute nel Regno Unito, Cisgiordania, Gaza, Egitto, Bulgaria, Libano, Filippine, Pakistan, Danimarca e Paesi del Golfo. Ha facilitato lo sviluppo, le politiche e i programmi di riforma sanitaria in collaborazione con alti funzionari governativi. Responsabile UNICEF nei Paesi del Golfo; responsabile dell’immunizzazione per la Danimarca; direttore salute e nutrizione per UNICEF Pakistan. Consulente senior presso l’UE, vicedirettore Istituto per lo Sviluppo Internazionale all’Università di Harvard; consulente senior presso Department for International Development.

Maria Chiara Bassi, biologa, ha conseguito il dottorato in biologia molecolare e cellulare presso l’Istituto Svizzero di ricerca sul Cancro all’Università di Losanna, sul tema della regolazione della trascrizione genica e l’epigenetica. Oggi lavora presso l’ospedale di Mantova (ASST Mantova) e presso L’ATS Val Padana occupandosi di prevenzione e nutrizione.

Sergio Abrignani dal 1986 al 2005 ha lavorato come ricercatore e manager in aziende di biotecnologie in Svizzera, Italia e California. Dal 2006 è rientrato in Italia: è professore ordinario di Immunologia e Immunopatologia presso l’Università degli Studi di Milano e dirige l’Istituto Nazionale di Genetica Molecolare “Romeo ed Enrica Invernizzi”. Le sue ricerche più recenti si concentrano su risposte immunitarie a infezioni, vaccini e tumori.  Ha creato diverse start up per sviluppare nuovi farmaci per immunoterapia di precisione dei tumori.

John Stelling è co-direttore del Centro di collaborazione dell’OMS per la sorveglianza della resistenza antimicrobica presso il Brigham & Women’s Hospital di Boston. Ha conseguito la laurea presso la Johns Hopkins University e il Master in Public Health presso la Johns Hopkins School of Hygiene and Public Health.

Medico Veterinario, specialista in “Statistica sanitaria” e in “Sanità Animale, allevamento e Produzioni zootecniche”. E’ stato funzionario dell’Amministrazione regionale del Lazio dall’ inizio degli anni ‘90. Dirigente dell’Area di Sanità Veterinaria della Regione Lazio a partire dal 2004, con il ruolo di coordinatore, del sottogruppo interregionale “Sanità animale e benessere”. Ha partecipato in tale veste ai lavori della Conferenza dei Servizi Veterinari e della Sicurezza alimentare del Ministero della Salute e delle Regioni, in qualità di responsabile del Servizio Veterinario della Regione Lazio. Dal giugno 2016 fino al marzo 2022 ha assunto l’incarico di Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico del Lazio e della Toscana. Direttore della Direzione Regionale Agricoltura della Regione Lazio dall’Aprile 2022 all’Agosto del 2022; in tale veste ha dato l’avvio al nuovo ciclo della Programmazione dei fondi strutturali della Politica Agricola Comunitaria per il ciclo 2023 -2027. Da Settembre 2022 guida la Direzione Generale dell’ Igiene, Sicurezza alimentare e Nutrizione del Ministero della Salute. Fa parte del Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA).

Orazio Schillaci, 56 anni, è il Ministro della Salute dal 22 ottobre 2022. Medico, già Rettore dell’Ateneo Tor Vergata, è docente ordinario di Medicina nucleare ed è stato Preside della facoltà di Medicina e Chirurgia della stessa Università. Nel 2020 è stato nominato componente del Comitato scientifico dell’Istituto superiore della Sanità. Ha ricoperto ruoli in numerosi organismi scientifici. E’ autore di oltre 350 pubblicazioni scientifiche su riviste peer reviewed e membro di numerosi Comitati editoriali di numerose riviste scientifiche internazionali. 

Alessio Lorusso è virologo e dottore in Medicina Veterinaria presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “Giuseppe Caporale”. I suoi interessi di ricerca includono la sorveglianza, la manipolazione del genoma e la caratterizzazione biologica dei virus di interesse per la salute pubblica.

È il Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise (IZS-Teramo), ente sanitario di diritto pubblico che opera a livello regionale, nazionale e internazionale. Ha la responsabilità della pianificazione, del coordinamento tecnico-scientifico e del controllo delle attività dell’Istituto, affronta problematiche di natura gestionale e tecnica in sanità pubblica veterinaria, nei settori della sanità e benessere animale, sicurezza alimentare e tutela dell’ambiente. Sovrintende alle attività di ricerca, cooperazione e assistenza tecnica in Italia e all’estero.

Coordina e assume la responsabilità dei laboratori e centri di riferimento regionali e nazionali, nonché dei centri di collaborazione FAO, Food Agricolture Organisation, e WOAH, World Organisation Animal Health, istituiti presso l’IZS-Teramo.

Imprenditore, mecenate, visionario. Nato da famiglia contadina, Brunello Cucinelli ha accompagnato l’attività della sua azienda all’impegno per un capitalismo umanistico. La sua filosofia è visibile nel borgo di Solomeo, centro della sua vita familiare, imprenditoriale e spirituale. In quasi 40 anni è divenuto non solo il suo cuore della sua attività di stilista, ma un gioiello di bellezza, arte e cultura con il suo Castello e il Foro delle arti. Ha finanziato anche diversi progetti di ricostruzione post terremoto nel centro Italia.

Nasce a Milano nel 1963.   Studia presso il Conservatorio di Musica G. Verdi di Milano, diplomandosi in pianoforte.   Svolge attività concertistica, si dedica all’utilizzo musicale dei computers, alla composizione di musica soprattutto per il teatro e la commedia musicale.    Contemporaneamente si laurea in Fisica presso l’Università degli Studi di Milano.   Si dedica alla Astronomia extragalattica, alla Cosmologia ed allo sviluppo della nuova tecnologia dei Liquid Mirror Telescopes.   Collabora con la University of British Columbia, Vancouver, Canada e con l’Osservatorio Astronomico di Milano-Brera. Insegna Pianoforte, Matematica e Fisica presso scuole statali e private.   Dal 1999 è il Conservatore del Civico Planetario “U. Hoepli” di Milano e si occupa della conduzione scientifica dell’Istituto. Organizza eventi, manifestazioni e convegni astronomici. E’ membro di varie associazioni italiane ed internazionali (International Planetarium Society, Società Astronomica Italiana, Associazione Planetari Italiani). Ha partecipato a diversi congressi di Planetari Internazionali (Miami 1999, Montreal 2000, Wichita 2002, Valencia 2004, Melbourne 2006, Chicago 2008). Dal 2008 è presidente della Associazione dei Planetari Italiani (Planit), associato INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) e fa parte del Comitato Scientifico del Parco Scientifico Apriti cielo di Torino. Svolge attività divulgativa attraverso conferenze e iniziative dedicate a far conoscere l’Astronomia al pubblico.

Francesca Parisella, giornalista e conduttrice Rai. In televisione conduce  “Elisir”, storico programma di informazione medico-scientifica in onda dal lunedì al venerdì su Rai3. In radio su Radio2 conduce  “Radio2 in un’ora”, programma di infotainment in onda il sabato e la domenica e su Isoradio  “Radici” appuntamento della fine della settimana alla scoperta delle eccellenze italiane.